Così scriveva Gabriele D'Annunzio per rendere omaggio a questo dolce abruzzese, il cui nome deriva da "pane rozzo" perché l'ideatore Luigi D'Amico voleva rendere omaggio ad un pane rustico che veniva preparato dai contadini: infatti il suo colore interno ricorda quello del mais, mentre il rivestimento di cioccolato, la crosta del pane.
Oggigiorno viene preparato e consumato durante il periodo natalizio. Provate a prepararlo anche voi, ne rimarrete entusiasti come Gabriele D'Annunzio!
INGREDIENTI:
- 250 g di mandorle
- 180 g di zucchero semolato
- 6 uova
- 80 g di semolino
- 20 g di fecola di patate
- 75 g di burro fuso
- 4 cucchiai di amaretto disaronno
- La buccia grattugiata di un limone
Per la glassa:
- 200 g di cioccolato fondente
- 40 g di burro
PREPARAZIONE:
Mettere in un mixer le mandorle, il semolino e la fecola e frullare fino a ridure tutto in polvere. Separare gli albumi dai tuorli e montare questi ultimi bene con lo zucchero. Aggiungere il burro fuso e leggermente raffreddato e il liquore. Dopodiché aggiungere la buccia grattugiata del limone e infine le polveri.
Montare a neve ferma gli albumi e aggiungerli al composto poco alla volta avendo cura di mescolare delicatamente dal basso verso l'alto.
Versare il composto in una teglia semisferica imburrata e infarinata e cuocere in forno caldo a 170°C, controllando la cottura con uno stuzzicadenti.
Una volta cotto, lasciar raffreddare. Sciogliere il cioccolato fondente con il burro a bagnomaria e versare la glassa sul dolce. Lasciar raffreddare prima di consumare.
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